Le intercettazioni telefoniche illegali sono un fatto gravissimo che  mina  la nostra liberta’ individuale sancita dalla Costituzione democratica all’art. 15, come ha ben spiegato il Ministro dell’Interno Giuliano Amato,  ovvero il diritto alla riservatezza da parte di ciascun cittadino relativamente alle proprie comunicazioni, diritto che solo il potere giudiziario puo’ in casi straordinari violare.

Fino ad oggi molti di noi credevano che in Italia avessimo molto problemi ma almeno fossimo liberi. Oggi sappiamo che cio’ e’ vero solo in apparenza; nella realta’ c’e chi da dietro le quinte ascolta, pedina, controlla, costruisce dossier illegali  che in ogni momento possono essere usati come bombe contro ciascuno di noi, per potere,  soldi o altro.  

Dal punto di vista penale c’e’ una indagine della magistratura che speriamo appurera’ le responsabilita’ dei diversi attori (anche quelli ai livelli piu’ alti ci auguriamo)  i quali fino a prova contraria e prima dei diversi livelli di giudizio si devono ritenere innocenti.


Sicuramente nella vicenda gli azionisti di Telecom e Pirelli sono la parte lesa. Soprattutto quelli di minoranza che del tutto estranei alla gestione e al controllo delle attivita’  del gruppo stanno  perdendo parte dei loro quattrini.

Telecom Italian e Pirelli e’ noto hanno un management  molto forte, competente che in passato ha dato prova di saper gestire e controllare molto bene le aziende, i team e i processi. Il vertice Telecom Italia e Pirelli dovrebbe fare piena chiarezza sulla vicenda nel rispetto della delega avuta dagli azionisti ed in particolare spiegare:

-Cosa sa  veramente dell’attivita’ svolta da Tavaroli insediato in Telecom dal vertice stesso (ex Pirelli) con uno staff di oltre 100 persone messo a proprio diretto riporto e affidantogli un budget di alcune decine di milioni di euro? Chi commissionava a Tavaroli &C. le indagini e intercettazioni illegali? Quali processi interni di controllo sono stati messi in atto per verificare  l’attivita’ di un settore cosi’ importante e a rischio per l’azienda per evitare deviazioni e proteggere la privacy di dipendenti, clienti, cittadini?

– cos’e’  la "zona grigia" di cui parla il Presidente Tronchetti Provera ? E’ questo forse il livello piu’ alto della catena a cui si Tavaroli faceva riferimento? E se si, chi ne faceva parte? Il vertice Telecom ha mai ricevuto pressioni da terzi per favorire questa attivita’? E se si perche’ non ha denunciato questi fatti/persone prima? 

– cosa ha fatto l’audit interna di Telecom Italia in questi anni? Quante verifiche interne alla funzione security ha svolto? Con quali risultati? E quali azioni e rimedi ha messo in atto?

– perche’ il consiglieri indipendenti soprattutto dopo l’emergere delle prime notizie non hanno cercato di fare chiarezza ed imporre al management una bonifica totale del settore a costo delle proprie dimissioni?

Le stesse domande andrebbero girate ai responsabili delle organizzazioni pubbliche (Servizi, Ministeri, enti pubblici di sicurezza..) all’interno delle cui organizzazioni  decine di funzionari pubblici hanno potuto incontrollati fare da  sponda, indirizzare e supportare le attivita’ illegali della security Telecom. 

Ad oggi solo il Presidente di Telecom Italia si e’ dimesso, anche se apparentemente per ben altri altri motivi. Nessun altro ha voluto assumersi le proprie responsabilita’ e trarne le conseguenze. Non c’e’ da sorprendersi in un Paese dove non si dimette mai nessuno.

La classe politica sorpresa come sempre dalla gravita’ della situazione  e’ riuscita a tempo di razzo  a varare un provvedimento che ha messo d’accordo l’intero arco parlamentare autorizzando, peraltro giustamente credo, la distruzione di tutte le intercettazioni illegali (comprese quelle sui politici stessi). 

C’e’ da sperare che tutto non finisca come sempre a tarallucci e fino, con i soliti due/tre capi espiatori di quarto livello (Tavaroli&C. con tutto il rispetto) a portare la croce e gli altri liberi tutti. Il tutto con l’aiuto come sempre del buon samaritano, il Prof. Guido Rossi, che essendo persona super rispettabile, al di sopra di ogni sospetto e altamente competente  su questioni giuridiche (ma c’e’ solo lui in Italia che risponde a questo profilo?),  riesce quasi sempre  a metterci una pezza e soprattutto a salvaguardare quel che resta dell’immagine internazionale di questo Paese.

Forse e’ arrivato il momento anche per noi cittadini comuni di chiedere e pretendere che venga fatta chiarezza. Per poter ancora cambiare. Prima che sia troppo tardi. In gioco adesso non c’e’ chi vincera’ solo  il prossimo campionato di calcio o quanto pagheremo di spese sul conto corrente bancario, ma quel che resta delle nostre conclamate liberta’ individuali che come i fatti mostrano sono oggi in grande pericolo.

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