E’ un vero piacere ascoltare il Ministro Bersani. La scorsa settimana al Summit GE a Milano parlava con rammarico del trattamento poco positivo ricevuto da stampa e business community sul pacchetto di liberalizzazioni da lui avviate recentemente in Italia, le cosiddette “lenzuolate”. Il problema non e’ il fine (giusto) di aprire il mercato alla concorrenza, ma il mezzo (sbagliato) di come lo si e’ fatto (sic!) in passato e di come lo si sta’ facendo oggi.

Nel settore tlc mobili il pacchetto Bersani prevedeva l’abolizione per legge dei costi di ricarica, con un impatto nominale sui ricavi degli operatori di oltre E1,5Miliardi di cui in gran parte margine. Ad Economia Politica 1 insegnano che se un mercato e’ un oligopolio concentrato gli operatori colludono e fissano i prezzi per massimizzare i loro profitti. E se rimane tale gli attori si adeguano in fretta. E cosi’ e’ avvenuto rapidamente: come ieri riportato su Repubblica, i gestori mobili hanno manovrato e deciso di aumentare (tutti insieme amorevolmente) i loro prezzi sul traffico cellulare per recuperare quanto perso sui costi di ricarica. Risultato effettivo della “lenzuolata” liberalizzatrice: zero, ovvero consumatori indifferenti (a parte l’effetto annuncio e una possibile redistribuzione di ricavi e margini tra diversi segmenti), nessun impatto sulla concorrenza di settore, operatori “disturbati” perche’ li si e’ costretti a ripensare e far digerire al consumatore una nuova struttura tariffaria per ritornare agli stessi ricavi/margini pre deceto, nessun impatto sull’innovazione e sullo sviluppo del settore. Elementare Watson si potrebbe affermare: no e’ solo che le leggi economiche valgono piu’ degli obiettivi (veri o presunti) dei nostri politici. In prossimita’ di elezioni fa piu’ notizia/consenso l’eliminazione dei costi di ricarica che il successivo aumento dei prezzi.


Tutti parlano e lodano il mercato e concorrenza come il mantra che serve al nostro Paese. Ma alla realta’ dei fatti nessuno ha la volonta’ (e/o l’interesse visto che altre forme di mercato si prestano meglio al controllo e a scambi poco trasparenti) di fare quello che si dovrebbe fare. Sono in molti infatti e trasversalmente nei due poli che ritengono l’oligopolio o meglio "il duopolio"  (stile Rai-Mediaset) la vera forma di concorrenza perfetta. Ma allora occorre che economisti e superconsulenti riscrivano anche le leggi del mercato.

Ben venga allora il pacchetto Bersani sulle liberalizzazioni se l’obiettivo e’ quello pero’ di fare di piu’ e meglio e in fretta. Si provi una buona volta ad incidere radicalmente sulla struttura dei settore aprendo alla vera concorrenza (molteplicita’ di concorrenti). Nel settore mobile ad esempio basterebbe l’apertura “vera” delle reti agli operatori virtuali su  offerte orientate ai costi (certo non i recenti accordi con Coop e Carrefour) e il rafforzamento dell’Autorita’ per vigilare che gli accordi vengano rispettati (comminare sanzioni tempestive ed adeguate se non lo fossero) ed evitare politiche predatorie da parte di chi ha potere dominante di mercato (come invece si e’ lasciato che avvenisse sul fisso). Allora ne’ avrebbero un beneficio netto i consumatori con migliori offerte e prezzi piu’ bassi, e il Paese con un maggior tasso di innovazione e di sviluppo.  Chissa’ se prima o poi “qualche volenteroso” trovera’ numeri e consenso per provarci davvero.

1 Comment

http://www.luigiorsicarbone.itpnt on 16 maggio 2007  ·  Rispondi

sarebbe fantastico se alle intenzioni seguissero fatti.
siamo ancora così lontani dal sistema liberista…

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