Avevamo predetto l’esplosione di Internet e degli accessi a banda larga. Oggi, nonostante lo sboom della bolla e le difficolta’ finanziarie e di mercato che hanno caratterizzato le fasi di crescita iniziale di molte start up e non, tra cui ePlanet (oggi Retelit) che fondai nel 1999,   quelle previsioni stanno diventando realta’ con oltre 250 milioni di accessi a banda larga nel mondo in forte crescita.

Ma che cosa caratterizza le nuove aziende del WEB 2.0? In poche parole, i bassi investimenti necessari per partire (low cost), un mercato globale significativo e “always on” (global),  la partecipazione delle persone ai progetti  come clienti/fornitori (social partecipation/interactivity), la disponibilita’ di piattaforme/sistemi aperti su cui costruire (open platform) e l’abbondanza di contenuti liberi (copyleft). L’aria e’ quella del 1998, ma le nuove business idea possono poggiare su un mercato on-line reale, solido e in forte crescita. Non tutti ce la faranno ma cio’ e’ normale nel processo shumpeteriano di distruzione creativa. Le innovazioni sono sempre piu’ legate a nuovi modelli di business (e non necessariamente alla disponibilita’ di tecnologie avanzate) resi possibile da strutture di costo significativamente inferiori rispetto a quelle dei player tradizionali. Tutto cio’ significa che questi ultimi sono destinati a sparire? Certo che no, ma le “Ryanair” ad esempio dell’acceso mobile ubiquo ad  Internet , della diffusione di contenuti editoriali e video digitali personalizzati appariranno presto all’orizzonte.

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