Dopo diversi tentativi gia’ nel lontano 1999 poi abortiti forse perche’ troppo anticipatori (come non ricordare la brillante idea di Virgilio De Giovanni con Freedomland) la diffusione significativa dell’accesso a larga banda, la disponibilita’ di una sempre piu’ ampia gamma di contenuti video di tipo televisivo/film di qualita’ (es., RAI, come documentato oggi su Nova 24 Ore,  ha appena annunciato di voler potenziare l’ offerta video per la rete e recenti sono gli accordi di Apple Disney e Paramount per veicolare i film) o autoprodotti (es. da fornitori di palinsesti innovativi o aggregatori quale YouTube,…) in rete stanno sostenendo il rapido sviluppo della web tv  e il 2007 sembrerebbe essere nato come l’anno della diffusione su larga scala del nuovo media.  

Ma, come avevo gia’ accennato in precedente post, tre sembrano gli anelli mancanti all’appello del consumatore:

  1. Il device (o hw) che consente di veicolare e vedere i video sulla TV e non sul PC. Ovvero un prodotto che faccia da gateway sulla rete, consenta di memorizzare centralmente i miei DVD e gli altri contenuti video e consenta la fruizione sugli apparati TV e stereo esistenti in casa. Insomma ibrido tra un set top box/ un pc/un DVD recorder con disco fisso/un apparato per il time shifting TV….
  2. Un sistema di networking (wireless o powerline) per rendere poi accessibili remotamente i contenuti e poterli guardare sia sul flat screen TV in salotto sia simultaneamente sugli altri televisori in giro per la casa. Un router e relativo protocollo di trasmissione affidabile, veloce e in grado di superare gli ostacoli come muri spessi, interferenze,…
  3. Una interfaccia utente che consenta di decidere cosa c’e’ da vedere stasera su YouTube, RAI, e gli altri canali web e accedervi in modo semplice, immediato, condiviso etc ovvero navigare in maniera semplice ed immediata attraverso un’unica vista come avviene oggi grazie alla guida elettronica dei programmi e al telecomando.

Come illustrava recentemente l’International Herald Tribune ad oggi esistono solo impianti fatti su misura, molto costosi e comunque ancora relativamente complessi per il cliente. E nessuno potrebbe quindi assemblarsi il suo sistema acquistando i pezzi presso un grande magazzino dell’elettronica con meno di $1.000.  Come oggi e’ possibile solo per la musica attraverso sistemi come Sonos o Squeezebox.

Eppure i componenti tecnologici sembrano essere disponibili e i costi appropriati. Considerati gli annunci che stanno provenendo dal CES in questi giorni a Las Vegas la soluzione sembra essere vicina (o almeno ci vogliono far credere il grandi per fare evitare l’affollamento). Quasi tutti i player pero’ stanno approcciando il problema dal punto di vista della propria esperienza: produttori di PC, game console, DVD recorder, TV shifting TV ,sistemi di networking,… stanno appena incominciando a interagire con gli apparati elettronici di consumo come TV e stereo e viceversa in un processo convergente. Ognuno sta’ annunciando la propria soluzione che e’ tipicamente centrica sul proprio prodotto. Le ultime consumer survey pero’ annunciano ancora pollice verso: solo il 20% dei telespettatori USA sembra interessato alla Web TV. Che probabilmente decollera’ davvero solo quando il telespettatore medio (cosiddetto “couch potato”) sara’ posto al centro della progettazione del nuovo sistema per essere davvero a proprio agio e non dover pensare cosi’ come oggi quando si e’ davanti alla la TV con il telecomando in mano.

Se dovessi scommettere, Apple con il sistema iTV unito all’interfaccia iTunes sviluppata per iPod, iPhone.. sembra avere le chance migliori se sara’ capace di mettere in disparte il PC/laptop come hub di entertainment domestico. Con lo storico nome “Apple Computer”, Steve Job l’ha gia’ fatto!

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