Da anni sono abbonato alla pay tv satellitare Sky. Come tutti sanno Sky e’ operatore monopolista nella TV satellitare in Italia (post fusione Tele+ e Stream) che si sostiene grazie al pagamento di un abbonamento da parte dei telespettatori clienti (+ qualche introito minoritario dalla pubblicita’).

Qualche giorno fa’ ricevo una simpatica lettera da Sky che preannuncia di li’ a qualche giorno l’aumento dell’abbonamento base di Euro 2 mese. Che c’e’ di male in tutto cio’ direte? “E’ il primo aumento dal luglio 2003- leggo sulla lettera di Sky-“nonostante il pacchetto canali sia quasi raddoppiato”. 
 

Nulla di male a parte che Sky opera in totale monopolio e quindi noi abbonati potremmo fare due cose: 1) disdire il contratto Sky rischiando il linciaggio in famiglia (sarebbe stato gentile/opportuno forse inserire l’opzione nella lettera di aumento o forse avrebbe dovuto pensarci l’Autorita’)  2) continuare pagando i E2 in piu’ al mese richiesti. Ovviamente insieme a tutti gli altri abbonati pagheremo felici ci mancherebbe altro. Facendo due conti, se tutti le altre 4 milioni di famiglie come me rinnoveranno l’abbonamento ai nuovi prezzi, Sky incassera’ maggiori ricavi/margini/utili pari a ~E95 Milioni all’anno.

 
Facile chiedersi: cosa avrebbe fatto Sky se nel mercato pay tv ci fossero altri operatori in concorrenza? Che cosa ne dicono le Autorithy di competenza  (Comunicazioni e Antitrust)?

Le liberalizzazioni sono sacrosante e vanno perseguite con impegno ma per essere eque davvero e accettate da tutti andrebbero fatte contestualmente in tutti i settori dell’economia. Senza zone franche. D’accordo che per favorire la concorrenza non e’ giusto limitare per decreto la possibilita’ di crescita delle aziende ma una tutela del mercato, della concorrenza, dei “teleconsumatori” e del pluralismo anche nel settore TV sembra oggi quanto mai opportuna.

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