200616
GOOGLE-YOUTUBE E GLI ANELLI MANCANTI
Published by Luigi Orsi Carbone at 4:39 pm in Blog with 2 Comments
Si e’ scritto, discusso e letto molto in settimana sul merger Google-YouTube e in settimana. Ne discutevo l’altro giorno con Giorgio Zarrelli, esperto informatico e giornalista e blogger molto conosciuto.
Sicuri vincitori sono gli azionisti fondatori e il vc di YouTube che intascano la cifra record di $1,65 Bn in azioni Google (su del 4% all’an nuncio). Ma anche Google ha le sue ottime ragioni e dimostra con le spalle sufficienti larghe (a differenza dei media players tradizionali) da sostenere un operazione dai rischi ancora elevati. Si sa’ chi non risica non rosica.
Google ha tecnologie HW/SW con scala globale a costi ridotti, una concessionaria pubblicitaria innovativa e superpotente (Google Adsense) e relazioni con editori/media. YouTube rappresenta la nascente Internet TV. In altre parole e’ come avere messo insieme sulla televisione di domani “Publitalia” (cioe’ Google la concessionaria) e “Mediaset” (ovvero YouTube cioe’ il modo nuovo, dal basso partecipativo di costruire i palinsesti del domani): la logica industriale quindi non fa’ una piega. E la valutazione se uno crede in questo mercato, oggi appena nato, neppure.
A Google-YouTube mancano pero’ ancora due anelli: ovvero “iGune” (l’interfaccia utente/ o sw) per decidere cosa c’e’ da vedere stasera su YouTube e “iGod” (il device o l’hw) per guardare poi quel video sul televisore di casa (anziche’ sullo schermo di un pc). Nuove idee in questo spazio potrebbero trovare un mercato florido.
A quel punto Google avrebbe un vantaggio competitivo su Apple, il suo unico grande potenziale concorrente sulla distribuzione di contenuti multimediali. A meno che i due colossi non decidano di unirsi prima, rafforzando i legami gia’ esistenti. Antitrust permettendo.
20067
GOOGLE IN TRATTIVA DI $1,6BN PER YOUTUBE
Published by Luigi Orsi Carbone at 10:58 am in Blog with No Comments
CNN ha confermato rumors che la trattativa per l’acquisto di YouTube da parte di Google potrebbe essere alle battute finali per un valore d’impresa vicino a $1,6 Miliardi.
Questa e’ YouTube oggi in sintesi:
– start up privata nata nel 2004
– ricavi prossimi a zero
– upload/storage di quasi 100 Milioni di video/giorno
– – molti dei video caricati sul sito avvengono in violazione dei copyright (ovvero YouTube non paga i diritti sui copyright)
– annunciato recente un accordo con Warner Music Group per la retrocessione di parte dei ricavi pubblicitari sugli spot trasmessi prima della fruizione dei video che contengono video musicali/interviste protetti da copyright. La torta pubblicitaria sul video in USA e’ di $ 350Milioni quest’anno e dovrebbe crescere del 120% a ~ $1bn gia’ nel 2007.
– 34Milioni di visitatori mese quanto Google Video e Yaooh! assieme (i.e. oltre 50% mkt share)
– assorbimento di cassa pari a $1-1,5M/mese soprattutto per pagare i server, la banda e altre spese operative
– zero profitti
Il mercato mondiale dei video in streaming conta oggi oltre 70 Milioni utilizzatori mese ovvero ~30% degli oltre 260 Milioni abbonati a banda larga in forte crescita. Poi ci sono quegli spettatori che vedono i video ma dopo averli scaricati (anziche’ in streaming dal server YouTube), ma probabilmente i segmenti sono in gran parte sovrapposti.
Quanti di costoro vorrebbero vedere i video, film, serie TV si YouTube o scaricabili da Internet sullo schermo della TV anziche’ sul PC ?
20065
ITALIA PIU CORROTTA IN EUROPA
Published by Luigi Orsi Carbone at 9:19 am in Blog with 1 Comment
Oltre al calcio l’Italia sa primeggiare anche in altri settori. Infatti, come emerge da Trasparency International 2006 e riportata su Il Sole 24 Ore di oggi l’Italia e’ in testa tra i Paesi europei piu’ attive all’estero e propense alla corruzione. Seppur in leggero miglioramento siamo ancora lontani dai migliori suddivivi in tre gruppi. Il gruppo 1 dei paesi meno corrotti include Svizzera, Svezia, Australia, Austria, Canada, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Stati Uniti e Giappone. Nel gruppo 2 troviamo Francia, Spagna, Portogallo, Singapore, Emrirati Arabi, Messico. L’Italia e’ nel Gruppo 3 insieme a Israele, Arabia Saudita, Brasile, Sud Africa, Malesia, Hong Kong e precede India, Cina, Russia Turchia, Taiwan nel gruppo 4.
Insieme a eccessiva burocrazia, rigidita’ del mercato del lavoro, scarsa concorrenza penso sia tra i motivi piu’ importanti che fanno si che gli investimenti, una volta solo quelli stranieri, oggi anche quelli di molte aziende italiane volano verso altri lidi.
Se foste un imprenditore o il responsabile di una impresa che si trova a scegliere in quale Paese insediare nuove attivita’ e investimenti, voi che fareste?
20065
INTERNET E LA MACCHINA DELLA VERITA’ DEI POLITICI
Published by Luigi Orsi Carbone at 8:56 am in Blog with 2 Comments
Che la maggioranza dei politici, soprattutto quelli nostrani, stentino a capire la portata e l’impatto di Internet sulla politica e’ evidente se non altro dalla scarsa attenzione che danno al mezzo rispetto alle saghe per il controllo di giornali e TV che infiammano ormai quotidianamente la battaglia politica.
Fra meno di due o tre anni pero’, profetizza sul Financial Times Eric Schmid, il CEO di Google, saranno disponibili algoritmi e applicativi in grado di confrontare con certezza promesse e dichiarazioni dei politici con le corrispondenti decisioni e azioni e stilare una classifica oggettiva dei politici piu’ credibili. Con un impatti imprevedibili sulle successiva possibilita’ di rielezione.
20063
INNOVAZIONI E VENTURE CAPITAL: L’ITALIA NON GIOCA
Published by Luigi Orsi Carbone at 4:58 pm in Blog with 2 Comments
Ormai non passa giorno in Europa in cui una nuova start up tecnologica vada sulla rampa di lancio. Sembra di esere tornati indietro di qualche anno.
Oggi International Herald Tribune dedica spazio a Rebtel, uno start up svedese nei servizi di telefonia cellulare. Questi signori imprenditori con soluzione banale e un po’ improbabile i.e. un "trasferimento di chiamata" che si configura in pratica in un servizio telefonico dal cellulare complesso da utilizzare per i clienti (per la tariffa flat occorre addirittura fare un call back!?!) ha raccolto dopo meno di 18 mesi dallo start up $20Milioni da Index Venture e l’amico Danny Rimer e Benchmark Capital per la commercializzazione dell’applicazione su scala globale. Read More
200629
INTERCETTAZIONI E QUELLO CHE DOBBIAMO SAPERE
Published by Luigi Orsi Carbone at 11:10 pm in Blog with No Comments
Le intercettazioni telefoniche illegali sono un fatto gravissimo che mina la nostra liberta’ individuale sancita dalla Costituzione democratica all’art. 15, come ha ben spiegato il Ministro dell’Interno Giuliano Amato, ovvero il diritto alla riservatezza da parte di ciascun cittadino relativamente alle proprie comunicazioni, diritto che solo il potere giudiziario puo’ in casi straordinari violare.
Fino ad oggi molti di noi credevano che in Italia avessimo molto problemi ma almeno fossimo liberi. Oggi sappiamo che cio’ e’ vero solo in apparenza; nella realta’ c’e chi da dietro le quinte ascolta, pedina, controlla, costruisce dossier illegali che in ogni momento possono essere usati come bombe contro ciascuno di noi, per potere, soldi o altro.
Dal punto di vista penale c’e’ una indagine della magistratura che speriamo appurera’ le responsabilita’ dei diversi attori (anche quelli ai livelli piu’ alti ci auguriamo) i quali fino a prova contraria e prima dei diversi livelli di giudizio si devono ritenere innocenti.
200629
TELECOM E LA STRATEGIA PER LO SVILUPPO CHE NON C’E’
Published by Luigi Orsi Carbone at 10:41 am in Blog with No Comments
A dispetto di tutto quello che si e’ detto e scritto in queste settimane sul caso Telecom, Telecom Italia e’ una azienda solidissima e al momento floridissima dal punto di vista delle performance reddituali. Il debito infatti (~ E40 Miliardi oggi e E38 Miliardi a fine anno) e’ perfettamente sostenibile dal free cash flow aziendale (~E5Mia) generato da una redditivita’ industriale MOL di ~E15Mia)tra le piu’ alte (~47% dei ricavi) del settore in Europa e nel mondo. Ma allora cosa non ha funzionato o non sta’ funzionando in Telecom e perche’ il mercato sta’ comprimendo il valore del titolo. Il mercato si sa’ sconta i flussi di cassa attesi nel futuro e non quelli passati. Ed e’ opinione comune che Telecom Italia potra’ solo fare peggio. La grande debolezza di Telecom Italia risiede quindi nei suoi successi recenti (anche se in apparenza puo’ sembrare contradditorio) e soprattutto sul suo posizionamento strategico di domani che il mercato crede potra’ penalizzarla. Infatti Telecom Italia:
200622
SE QUESTA E” UNA DONNA
Published by Luigi Orsi Carbone at 12:56 pm in Blog with No Comments
Mi permetto di darti del tu anche se non ti ho mai conosciuta. Ma in qualche modo sei entrata dentro di me e hai saputo parlarmi come solo coloro a me piu’ cari sanno fare.
Puoi essere d’accordo o meno con quello che hai detto, scritto, raccontato. Ma la tua grandezza, carissima Oriana, e il tuo messaggio immortale credo sia stato il tuo modo di vivere, di confrontarti e di saper comunicare con il mondo e i suoi potenti dei grandi problemi che affliggono l’umanita’, a partire dallo scontro di civilta’ reso evidente dopo l’11/9. Con coraggio, schiettezza, irriverenza, brutalita’ a volte persino violenza. Prendendo il toro per le corna e affrontando i problemi alla radice. Chiamando le cose con il loro nome (coerente anche quando questo poteva significare la tua fine terrena), distinguendo sempre il bianco dal nero a dispetto di quelli che dicono che esiste solo il grigio. Con le tue parole hai fatto sobbalzare le nostre coscienze, parlato ai nostri cuori, risvegliato il coraggio e la forza perduta ma necessari per sostenere le grandi battaglie di civilta’. Ci hai mostrato come ci si alza in piedi per dire basta, per affermare a voce alta cio’ in cui si crede a dispetto di tutto e tutti, dei potenti, del politically correct, dei compromessi e delle convenienze del vivere quotidiano. Ci hai insegnato cosa vuol dire amare veramente gli altri al punto in cui la propria vita diventa ininfluente.
Per questo il tuo messaggio e’ gia’ eterno insieme a quello dei piu’ grandi di tutti i tempi. Tu donna italiana e cittadina del mondo che vivevi a New York ma che per morire sei tornata in Italia, nella tua amata Firenze.
200619
CAPITALISMO, IMPRENDITORI E PARTECIPAZIONI PUBBLICHE
Published by Luigi Orsi Carbone at 10:16 am in Blog with No Comments
La vicenda Telecom con il piano di scorporo di TIM e la sua possibile cessione (magari all’estero) ha sollevato un grande polverone e consente alcune riflessioni sull’evoluzione del capitalismo italiano.
L’argomento piu’ gettonato dalla una parte delle classe politica (sia di sinistra sia destra) e’ il seguente: l’affaire Telecom/TIM dimostrerebbe, se ancora ce ne fosse bisogno, che in Italia ci sono imprenditori ma senza capitali, o almeno senza grandi capitali. Questo ha come effetto il nanismo delle imprese italiane e fa’ si che oltre certe dimensioni le imprese italiane vengano cedute all’estero dove i capitali sono disponibili in grandi quantita’. Per evitare cio’, soprattutto per mantenere il controllo di imprese in settori “strategici per il Paese” serve un nuovo schema di partecipazioni statali al fianco dei capitali privati per acquisire e mantenere il controllo degli assets strategici in Italia.
I capitali in Italia ci sono, eccome. Basta guardare il tasso di risparmio degli italiani. E’ vero pero’ che a differenza di cio’ che avviene in altri Paesi avanzati sono meno concentrati in misura rilevante nelle mani di pochi (e forse e’ un bene); soprattutto mancano quasi del tutto i grandi intermediari finanziari specializzati (es. fondi di private equity, fondi pensione,..) in grado di raccogliere concentrare grandissimi patrimoni e di indirizzarli sull’investimento e in alcun casi sul controllo di grandi imprese/assets industriali.
200613
DEBITO TELECOM: TRA STRATEGIA E POLITICA
Published by Luigi Orsi Carbone at 11:33 am in Blog with No Comments
Che l’acquisto di Telecom da parte di Pirelli fosse soprattutto una sfida finanziaria (e non “industriale”) era nei numeri di Telecom gia’ nell’estate 2001. Non si acquista un’ gruppo con oltre E35 Miliardi di debiti se non si ha ben chiaro come si fara’ per ripagarli. E nessuno ha obbligato Tronchetti Provera e Pirelli ad acquistare scucendo solo E4Miliardi per il controllo di un colosso, con un valore d’impresa di oltre E60Miliardi. Senza i debiti contratti prima da Colaninno, e poi da Tronchetti&C, la conquista del controllo di Telecom da parte di Pirelli non sarebbe stata possibile. Inutile piangere quindi sul latte versato.
Il piano “industriale” varato da Tronchetti Provera solo 24 mesi fa’ e che faceva della convergenza fisso mobile e delle sinergie da fusione di TIM in Telecom il perno per rafforzare la generazione di cassa e ristabilire cosi’ l’ equilibrio patrimoniale e il ripagamento del debito che dopo la costosissima operazione schizzava del 50% (+E14Mia), sembra oggi gia’ fallito. Le scelte industriali fatte soli due anni fa’ si sono rilevate errate in quanto mentre il debito oggi e’ salito a oltre E 41Miliardi e tendenzialmente in crescita in vista di un probabile aumento di tassi di interesse, il valore delle attivita’ industriali sia nel fisso e sia nel mobile tende a decrescere in quanto flettono i ricavi del fisso e sono stagnanti quelli del mobile (un tempo in crescita a due cifre) impattando negativamente sui margini e dui flussi di cassa non piu’ compensati da recuperi di efficienza (come avvenuto nei tre primi anni) a cui si va ad aggiungere l’esborso di cassa per gli investimenti oggi non piu’ ritardabili (come invece fatto nei primi tre anni). La situazione si e’ fatta cosi’ finanziariamente insostenibile per Pirelli (come lo era nel 2001 per Colaninno & soci) e con un titolo in continuo deprezzamento vicina ad un possibile nuovo takeover ostile.