Ieri sera a San Francisco Luca Foresti e il team di Econoetica/Arianna si è aggiudicato quale “miglior progetto” la prima business plan competition Mind the Bridge durante l’evento di presentazione dei progetti finalisti tenutosi di fronte ad un numeroso pubblico di potenziali investitori USA.

In questi due mesi ho fatto da mentor a Luca, Pietro e il team di Arianna ed ho potuto apprezzare da vicino le qualità di un team imprenditoriale davvero molto competente e dinamico. Ovviamente non ho nessun merito. Ma dà una grande soddisfazione vedere che chi hai provato ad aiutare riesce poi ad avere successo. Comunque un forte grazie và a tutto il team di mentor 1GN che ho avuto il piacere di coordinare e di cui hanno fatto parte Michele Appendino, Fabrizio Capobianco, Betsy Robinson, Massimo Scognamiglio e Andrea Zambon per aver aiutato ed indirizzato in modo molto professionale tutti e i finalisti.

Ora però terminati i meritati festeggiamenti subito al lavoro per gli incontri one2one affinchè dopo “l’importante riconoscimento” possano arrivare anche i fondi per concretizzare il progetto. Un grande in bocca al lupo, ovviamente, anche agli altri 4 bravissimi imprenditori finalisti e agli altri 50 partecipanti perchè la meta ambita è quella di realizzare il proprio sogno riuscendo a far partire i progetti.
Il 15 aprile prossimo poi tutti a Roma per il primo Workshop Mind the Bridge per offrire qualche altro spunto su come migliorare business plan/presentazioni e su cosa si aspettano business angel/vc nostrani e provare poi a costruire fruttusoi “link”  tra gli imprenditori e gli  investitori italiani.

Oggi è partito il primo Silicon Valley road show di Start-up italiane.
Le 5 startup selezionate come finaliste (una purtroppo ha dovuto rinunciare) del primo Mind the Bridge business plan competition, inizieranno ufficialmente il loro road show in Silicon Valley. Durante una settimana si incontreranno con numerosi potenziali investitori e partners in una serie di incontri 1:1.

Si iniziera’ con una giornata di preparazione, con incontri mirati a coprire temi di interesse comune (come aprire una filiale in USA, visti e amministrazione) e soprattutto con “tips” su come preparare il famoso “elevator pitch” da imprenditori di successo e VC. Agenda completa

Il momento centrale, sara’ poi l’evento di presentazione aperto al pubblico di domani sera che sta gia’ facendo parlare di se (ci si aspetta il pienone).
La RAI ha confermato la sua presenza, cosi come sono usciti numerosi articoli sui singoli progetti cosi come sull’iniziativa in generale. Questo , ad esempio, era su Repubblica di ieri: decisamente già un successo.

L’impatto di 2 mesi di mentoring emerge in modo marcato guardando le versioni riviste dei business plan e delle presentazioni. Essedo il coordinatore del progetto mentorship nonchè uno tra i mentor (per la maggior parte, soci imprenditori di 1GN) penso sia stato fatto un’ottimo lavoro da tutti e le 5 start up hanno ora tutte le carte in regole per convincere gli investitori e i partners più sofisticati. Quindi “let’s keep finger cross” come si dice là e aspettiamo notizie positive dalla SV.


Marco mi segnala questo bel video in cui è ben sintetizzata la magnitudine e velocità dei cambiamenti in atto nel pianeta dall’information technology alla globalizzazione etc. durante i prossimi trant’anni. Adesso accendete la TV, guardate tra i dibattiti vari, ascoltate i leader che si candidano a guidare l’Italia nei prossimi 5 anni e le loro proposte su questi temi. Un silenzio assordante. Che l’Italia purtroppo non si può permettere.

Gurdate qui Face2Face Live con Alessandro Fracassi al Politecnico. Come raccontavo introducendo Alessandro se tutte le mamme vorrebbero avere un figlio come KaKà (o almeno così ama ripetere il Presidente Berlusconi) tutti i papà “dovrebbero” voler un figlio come Alessandro: studi classici, laurea in Ingegneria al Politecnico, Master al MIT (USA), Consulente Internazionale in Booz Allen, imprenditore coraggioso e di grande successo: in soli 7 anni fonda e porta in Borsa Mutui Online e non si vuol fermare qui. Il calcio è divertente (a volte) ma le aziende come quella di Alessandro offrono lavoro ed opportunità di realizzazione ad oltre 300 famiglie. Forse non sarebbe male se si parlasse un pò meno delle Star del pallone e un pò più dei nostri imprenditori da Champion League. L’Italia ne ha un disperato bisogno. Almeno credo.

Uno degli obbiettivi di 1GN e’ quello di diffondere un nuovo modo di fare cultura imprenditoriale. Una delle modalita’, che abbiamo scelto per perseguire questo scopo, e’ la Mentorship tramite la quale i soci di 1GN affiancano giovani imprenditori per aiutarli nelle diverse fasi della loro attivita’ imprenditoriale. Il tutto no-profit come al solito per 1GN. In altre parole cerchiamo di offrire a giovani imprenditori meritevoli un concreto contributo di esperienza ovviamente “free of charge”.

La maggior parte dei progetti di Mentorship attualmente in corso sono legati alle aziende selezionate da MindTheBridge a partecipare al road-show in Silicon Valley. Scopo degli attuali progetti di Mentorship e’ quello di preparare al meglio gli aspiranti imprenditori a presentare i loro progetti agli investitori in California.

Ecco i progetti di mentorship in corso legati a MindTheBridge (soci 1GN – azienda di cui e’ Mentor):

Michele Appendino – Ingenia
Fabrizio Capobianco – Blue Cape
Andrea Zambon – BioMan
Luigi Orsi Carbone – Econoetica
Betsy Robinson (presto socio 1GN) – Nano4Bio
E un progetto di Mentorship non legato a MTB:
Massimo Arrighi – Khamsa

Personalmente la settimana scorsa ho avviato la mentorship con Econoetica in relazione allo start up di Arianna, una guida turistica multimediale basata su PDA. Davvero un idea brillante, un progetto di sviluppo ambizioso e un team imprenditoriale molto competente e dinamico con Luca Foresti (Fondatore e CEO) e Pietro Ferraris (Marketing Manager) tra agli altri. Davvero una bella iniziativa che penso potrà avvelersi e beneficiare in qualche modo dai “links” offerti da MindtheBridge in SV/USA e da 1GN in Italia.

Giovedì 21 febbraio 2008 con Alessandro Fracassi fondatore di Mutui Online, anche lui socio di 1GN il network di imprenditori di prima generazione che ha l’obiettivo di diffondere una nuova cultura imprenditoriale in Italia, racconteremo in un’insolita intervista faccia a faccia le nostre storie imprenditoriali e gli eventi chiave che le hanno caratterizzate.

E’ questo il primo di una serie di incontri volti a rafforzare il legame fra la School of Management del Politecnico di Milano e la nuova imprenditorialità anche a base tecnologica promossa da 1GN e dall’Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano.

L’evento è aperto al pubblico e si terrà presso il MIP Politecnico di Milano – Via Garofalo, 39 – Aula 2.1. Ci vediamo lì:)

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Martedì 19 Febbraio parteciperò presso la Camera dei Deputati, Sala del Refettorio, Palazzo San Macuto, Roma alla tavola rotonda dal titolo “Nuove Risorse per Crescere: Seed Capital, Venture Capital, Private Equity” organizzato dagli amici di BAIA alla presenza di numerosi leader politici e dell’Ambasciatore USA in Italia R. Spogli (si veda programma e lista parteciaptanti qui sotto). Sarà un’ottima occasione per rappresentare ai policy maker nostrani più attenti e sensibili a capire e favorire nuovi modelli di sviluppo per il Paese quali siano le problematiche incontrate sul campo da imprenditori/venture capitalist che frenano ancora la nascita di nuove aziende e provare a trovare le possibili soluzioni da adottare. Con Luigi Amati, anche lui socio 1GN , contribuiremo la prospettiva delle problematiche relative al “seed capital” ovvero alle prime fasi di sviluppo di una nuova azienda.
Chi volesse può partecipare. L’inizio dell’incontro è fissato per le 17.00, l’ingresso in sala dei partecipanti e’ previsto dalle 16.30 alle 17. Per ulteriori informazioni puo’ contattare info@decidere.net

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Il Prof. William Miller di Standord University è come si può vedere un luminare pluricattedratico ed ha speso metà della sua vita come accademico e metà come business man . Nel corso della sua esperienza professionale ha fondato oltre 25 imprese di alcune anche durante la New Economy (da cui come ha ammesso sinceramente non è scampato neppure lui dall’alto della sua esperienza). L’ultima azienda che ha fondato è stata due anni fà ben oltre la soglia di ottantanni (lo dicevo io che hanno ragione i nostri politici/grand commiss che ha ottantanni suonati si può essere ancora brillanti professionisti). Nella foto la presentazione dove Miller descrive i 12 fattori essenziali per un habitat imprenditoriale che funziona, come ad esempio quello della Silicon Valley. Largo circa in Italia abbiamo solo 1 dei 12 fatori: un “high quality of life” (chissà per quanto ancora!). Alla domanda che cosa avesse consigliato di fare per chi si trovasse in un habitat dove 1 solo elemento su 12 fosse presente ha risposto senza esitazione: cambi Paese! Bella forza lo dice lui perchè ha solo 82 anni, ma per noi giovani italiani invece?

Interessantissimo podcast dalla Stanford University. Tina Seelig dello Stanford Technology Venture Program, che ho avuto il piacere di incontrare la settimana scorsa in SV, intervista due angel investor di grande successo della SV, Ron Conway, Fodatore di Angel Investors LP, e Mike Maples, Fondatore di Maples Investments. Da questa conversazione emerge con chiarezza quali siano e come funzionano i sofisticatissimi meccanismi dell’ecosistema imprenditoriale in SV, e come si fà a passare dall’idea iniziale, allo start up, allo sviluppo successivo di grandi imprese fino all’uscita. Conway e Maples offrono anche alcuni pratici consigli agli aspiranti imprenditori su come cercare la propria passione e come trasformare la stessa in una nuova impresa, incluso ovviamente come raccogliere i capitali e come gestire le diverse fasi di sviluppo. Un “must listen” per ogni imprenditore nostrano appasionato!


Marco Palombi mi ha intervistato qualche tempo fà per la serie Capturing Creativity.

Credo che la mia esperienza possa risultare istruttiva per chi si avvicina al mondo imprenditoriale, perche’ gli start up che crescono rapidamente sono naturalmente soggetti a correre elevati rischi finanziari ovvero corrono il rischio di non avere tutte le risorse necessarie per adattarsi a mercati che cambiano umore, alla domanda che ritarda a materializzarsi,…. etc.

A volte l’imprenditore può commettere errori di valutazione ed imbarcarsi in progetti troppo rischiosi e ambiziosi per la solidità delle proprie spalle. Quando ciò succede l’imprenditore deve saper rapidamente avviare un processo di ristrutturazione dell’azienda per preservare gli interessi dell’azienda e minimizzare le perdite di tutti gli stakeholder … soprattutto se l’azienda è pubblica, anche rinunciando al proprio interesse personale passando il controllo ad altri.

Questo è che quello che ho fatto con ePlenet (oggi Retelit). Gli studi dicono che gli imprenditori che sono caduti apprendono dai propri errori e possono essere più preparati ed accorti ad affrontare con maggiori probabilità di successo nuove sfide in futuro (ed io sono obbligato a crederci:)!. L’insuccesso, in un sistema imprenditoriale che funziona, è parte della “creative destruction” che fa sopravvivere solo i migliori e forgia l’esperienza e il carattere di quelli che hanno meno fortuna o talento. Non le stigmati o il marchio di infamia tipico qui da noi dove l’insuccesso equivale al fallimento da condannare e perseguitare (come invece dovrebbe essere per quegli imprenditori/bachieri/manager che non rispettano le regole e vengono condannati per bancarotta fraudolenta ma che spesso riescono invece a restare in sella, anche in posizioni ragguardevoli screditando le persone oneste e di buona volontà),con il risultato che le persone più accorte non provano neanche a rischiare, con la conseguenza che si creano meno aziende ed opportunità di sviluppo di quanto si potrebbe in un sistema più aperto al rischio.