Giovedì scorso in un riuscitissimo evento organizzato dagli amici di Sviec e Baia ad Atherthon (Palo Alto) sotto la superba regia regia di Jeff Capaccio e presenziato dall’Ambasciatore USA in Italia Spogli e da oltre 250 tra imprenditori, investitori e manager delle due sponde dell’atlantico sono stati annunciati i finalisti della business plan competition Mind the Bridge. L’obiettivo della competizione è quello di costruire dei ponti tra le idee e gli imprenditori italiani e l’ecosistema imprenditoriale che è fatto di business angels/VC, CEO, professionals mutuando dall’esperienza del sofisticatissimo modello della Silicon Valley. I veri vincitori di questa competizione saranno quegli imprenditori che nei prossimi mesi anche con l’aiuto dei mentor selezionati tra gli imprenditori 1GN riusciranno ad avanzare più rapidamente nei loro progetti chi trovando capitali, chi cementando partnership commerciali o chi semplicemente sviluppando e raffinando la propria buisiness idea o il modello di business.
Ciò detto mi piace sottolineare come la stragrande maggioranza delle iniziative in concorso era di grande pregio ed innovatività, confermando che in Italia non mancano idee e cervelli, ed ha impegnato a fondo il Selection Committe nella selezione dei migliori progetti che sono risultati essere:
* VivaBioCell (biotech, tissue engineering)
* Econoetica (multimedia for tourism)
* Nano4Bio (bio sensors, cell cultivation)
* Blucape (mobile wireless)
* BioMan (food supplement)
* Ingenia (energy control)
Congratulazioni quindi ai finalisti ed un in bocca al lupo a tutti gli imprenditori partecipanti per costruire “ponti” fruttuosi nei prossimi mesi.

Conto alla rovescia anche per l’annuncio dei 7 finalisti della business plan competition Mind the Bridge che verrà fatta da Marco Marinucci giovedì 10 a San Francisco alla presenza dell’Ambasciatore USA Spogli. Con oltre 50 tra imprenditori, investitori e manager italiani volerò domani in Silicon Valley per incontrare i leader dell’ecosistema imprenditoriale più sofisticato del mondo cercando di carpirne i segreti dall’interno dei suoi cuori pulsanti di Google e dell’Università di Stanford. Nel video qui sotto trasmesso da La 7 si anticipano i temi che verranno discussi durante il viaggio e si ricostruisce il percorso imprenditoriale di alcuni italiani sbarcati là con idee innovative qualche anno fà…..aspettando l’arrivo dei magnifici 7 di Mind the Bridge. State collegati per live news! dal viaggio!

Alla fine è andata  meglio delle piu’ rosee aspettative.  I giovani imprenditori in Italia ci sono e vogliono di dire la loro sul campo (non solo ai convegni politici). Fà piacere vedere di essere riusciti a canalizzare progetti particolarlmente interessanti da professori universitari, direttori CNR e giovani di buone speranze da Catania a Trento. Un grazie forte a Marco Marinucci ideatore e motore di Mind the Bridge e agli amici dell’Ambasciata USA, Richard Boly e Jacob Garrett, che hanno aiutato a diffondere il messaggio lungo la penisola.  

Ora toccherà a noi attraverso una giuria di esperti imprenditori, manager e venture capitalist analizzare i piani in dettaglio, selezionare i migliori, affiancarli nel mettere a punto modelli e messaggi e  farli incontrare infine con i rappresentanti del miglior ecosistema imprenditoriale al mondo in Silicon Valley…

 Nel frattempo però Auguri a tutti di Buon Natale.

Ecco il video del mio intervento all’ Italy-Silicon Valley Experience organizzato da Cisco alla presenza dell’Ambasciatore USA in Italia Ronald Spogli.

Il prossimo 10 gennaio sarà l’Ambasciatore stesso ad accompagnare un folto gruppo di imprenditori, investitori e manager italiani  in Silicon Valley  per favorire una miglior comprensione  di quel ecosistema impreditoriale e nuove opportunità di relazioni e business tra le due comunità.  In quell’occasione l’Ambasciatore Spogli annuncierà i finalisti della business plan competition Mind the Bridge , di cui faccio parte del comitato organizzatore con 1GN che è tra i promotori, e che mira a portare diversi giovani imprenditori italiani a presentare il loro progetto  alla comunità della  Silicon Valley.

 

Ieri sera ospiti di Cisco si è tenuta una riuscitissima videoconferenza tra Milano e  San Josè California per discutere di cosa serve per costruire (e replicare) anche qui da noi un’ecosistema imprenditoriale sofisticato e che funzioni davvero. Il tutto alla presenza e con il forte supporto dell’Ambasciatore USA in Italia Spogli che con il programma Partnership for Growth stà facendo un lavoro eccezionale insieme al suo staff  per muovere un pò le acque anche nel nostro stagno italiano.  Ho partecipato al panel della videoconference parlando di Mind the Bridge la business plan competition  che vuole fare un ponte tra il talento italiano e la Silicon Valley  portando diversi giovani imprenditori a sfruttare prima i consigli degli imprenditori 1GN che l’hanno già fatta e poi a presentare il loro progetto agli investitori ed imprenditori in Silicon Valley. Non un’altra business plan competition quindi ma la focalizzazione concreta su alcuni degli anelli mancanti lungo la catena dell’ecosistema come la professionalizzazione e formalizzazione del proprio progetto (es. focalizzazione business idea, piano industriale e presentazione)  e soprattutto la possibilità di poterla presentare e discutere con chi per disponibilità di capitali e attitudine al rischio è in grado poi anche di finanziarle L’evento ha riscosso un grande successo di pubblico e forte è sembrato l’interesse dei tanti giovani imprenditori presenti. Ora ci aspettiamo che in molti colgano questa opportunità irripetibile e partecipino alla competizione inviando il business plan entro la scadenza del prossimo 21/12.  

Hai creato una start-up e sei pronto a presentare il tuo progetto? Ora puoi farti conoscere direttamente in Silicon Valley. Questo e’ un altro piccolo contributo di 1GN , il network di impreditori di prima generazione di cui faccio parte e in cui mi occupo dell’area mentorshi, allo sviluppo di un nuovo sistema imprenditoriale in Italia.

1GN ha promosso e supporta insieme a Baia, Sviec e con il supporto dell’Ambasciata USA in Italia  Mind the Bridge, una vera e propria "Business Plan Competition", che offre come premio la possibilita’ di presentare il proprio progetto a investitori istituzionali in Silicon Valley; insomma, abbiamo pensato che piuttosto che pochi soldi di premio, possa essere molto piu’ importante la "introduction", cioe’ la prima presentazione agli investitori di livello internazionale.

Hai fino al 21 Dicembre 2007 per proporre il tuo Business Plan a Mind the Bridge. Ne parlero’ in dettaglio anche a Monza il 28 Novembre, all’incontro Italy-Silicon Valley Experience, aperto a tutti gli imprenditori interessati.
Coordinerò il progetto per 1GN. Alcuni soci 1GN che ce l’hanno già fatta hanno dato la loro disponibilita’ ad affiancare e consigliare i giovani imprenditori prescelti. Altri soci hanno contribuito ad un piccolo fondo che servira’ a coprire le spese di viaggio in Silicon Valley per gli imprenditori prescelti; in dettaglio: Michele Appendino con Solar Ventures, Paolo Barberis con Dada, Fausto Boni con 360 Capital Partners, e Stefano Quintarelli a livello personale.

La settimana scorsa ero a Londra per partecipare in qualità di membro di 1GN al lancio della “Global Entrepreneurship Week" che si terra’ in tutto il mondo fra un anno, nel Novembre 2008, per promuovere e stimolare l’imprenditorialità diffusa a partire dai giovani. Il primo ministro inglese Gordon Brown e il Presidente della Kauffman Foundation Carl Schramm hanno lanciato questo importante ed ambizioso progetto sulla scorta dei successi realizzati in questi anni con iniziative simili in UK (5.500 eventi nel Paese) e negli USA. Macroscopica l’assenza a Londra di qualsiasi istituzione italiana pubblico e privata, ad eccezione di 1GN appunto e del gruppo Meta. Questi temi sembra interessare poco i leader nostrani impegnati su ben altre priorità e i risultati in termini di crescita economica sono sotto gli occhi di tutti. La Stampa ha sottolineato l’importanza dell’evento a cui 1GN contribuirà con il coordinamento di alcune importanti iniziative che verranno annunciate nel corso del 2008.

Marco Palombi mi intervista qui il video Face2Face nell’ambito del programma “Capturing Creativity” promosso dall’Ambasciata USA in Italia insieme a 1GN, il network di imprenditori di prima generazione di cui faccio parte.   “Capturing Creativity” è incentrato su interviste on-line a giovani imprenditori di prima generazione che ci hanno provato, solo grazie ai loro sforzi e alle loro capacità, e hanno avuto successo.

Credo che la mia esperienza imprenditoriale e manageriale possa risultare istruttiva per chi si avvicina al mondo imprenditoriale, perche’ gli start up che crescono rapidamente sono naturalmente soggetti a correre elevati rischi finanziari ovvero corrono il rischio di non avere tutte le risorse necessarie per adattarsi a mercati finanziari che cambiano umore, alla domanda che ritarda a materializzarsi, etc.

A volte l’imprenditore può commettere errori di valutazione e puo’ imbarcarsi in progetti troppo rischiosi e ambiziosi per la solidità delle proprie spalle. Quando ciò succede l’imprenditore deve saper rapidamente avviare un processo di ristrutturazione dell’azienda per preservare gli interessi dell’azienda e minimizzare le perdite di tutti gli stakeholder … soprattutto se l’azienda è pubblica, anche rinunciando al proprio interesse passando il controllo ad altri.

Questo è che quello che ho fatto con ePlenet (oggi Retelit). Gli studi dicono che gli imprenditori che sono caduti apprendono dai propri errori ed possono essere più preparati ed accorti ad affrontare con maggiori probabilità di successo nuove sfide in futuro. L’insuccesso, in un sistema imprenditoriale che funziona, è parte della “creative destruction” che fa sopravvivere solo i migliori e forgia l’esperienza e il carattere degli imprenditori. Non le stigmati o marchio di infamia tipico delle società come la nostra dove l’insuccesso equivale al fallimento, da condannare e perseguitare con il risultato che le persone più accorte non provano neanche a rischiare, con la conseguenza che si creano meno aziende di quante se ne potrebbero creare.

Due possono essere le modalità principali di "internazionalizzazione" per  un’azienda:
1. light/tattica, dove tutte le attività del business system restano ancora localizzate in un solo paese. E’ simile ai processi di internazionalizzazione fatta negli anni anni ’70 dagli imprenditori nostrani che valigetta alla mano giravano il mondo per far conoscere e vendere i propri prodotti/cataloghi. In questo caso si internazionalizzano quasi prevalentemente una/due attività es.

– gli acquisti/sourcing componenti

– la promozione/vendita

– sito web/blog in più lingue e localizzato

– partnership con canali locali

– pr locale

– blogging/viralità

Oggi Internet ha reso questa strategia immediata e a costi bassissimi ed ha reso i mercati locali più facilmente penetrabili (almeno per certi prodotti/servizi) senza avere controllo dei canali tradizionali.

Come esempio mi viene in mente FON che dopo sei mesi da start up aveva già lanciato il suo servizio su tre continenti (USA, Europa e Asia)/una molteplicità di Paesi simultaneamente semplicemente personalizzando/clonando il sito web, aprendo blogs locali, attivando partnership con canali locali, pro/bloggers,…

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